Serve cambiare l’acqua dell’acquario? Si perché la qualità dell’acqua è vitale per la salute e la sopravvivenza di pesci e piante. In presenza di cattive condizioni dell’acqua i pesci cominciano a comportarsi in modo innaturale, mostrano una colorazione opaca e si ammalano facilmente. Le piante cessano di crescere e perdono colore.
Per l’acquario d’acqua dolce si utilizza l’acqua potabile e per conoscere la sua qualità, cioè i suoi valori chimici (pH, durezza totale e carbonatica, ammoniaca, nitriti e nitrati, ferro e anidride carbonica), si ricorre a cartine tornasole e appositi kit di facile utilizzo. Qualora essa non abbia composizione ottimale sarà possibile aggiungere tutta una serie di prodotti correttivi.
Il cambio d’acqua
Generalmente, tale operazione viene effettuata 1-2 volte al mese, con la sostituzione di una quantità d’acqua pari a circa il 30%. Qualora non si effettui per lunghi periodi il cambio dell’acqua, le condizioni all’interno dell’acquario possono diventare sfavorevoli, dannose o perfino letali per pesci, piante e microrganismi.
La frequenza del cambio d’acqua varia comunque a seconda delle caratteristiche della vasca (numero di pesci e di piante, tipo di filtraggio ecc.): occorre infatti intervenire ogni volta che i valori dei principali parametri chimici non corrispondano a quelli adatti alle specie ospitate nell’acquario.
Un modo per rendere semplicissima e rapida l’operazione del cambio parziale dell’acqua e, al tempo stesso, pulire il fondo e gli elementi decorativi, è l’utilizzo di un aspiratore del fondo, attrezzo composto da un sifone e da un lungo tubo di gomma con cui si eliminano agevolmente i sedimenti di varia natura che si accumulano sul fondo dell’acquario.
Per limitare lo stress dei pesci, ad ogni cambio addizionate sempre all’acqua prodotti biocondizionanti, che neutralizzino le sostanze nocive in essa presenti (metalli pesanti, cloro) e che reinseriscano la flora batterica (indispensabile per ridurre la presenza di nitriti e ammoniaca dannose per i pesci).