Per substrato si intende il materiale che deporremo sul fondo della teca. Il più delle volte essi sono di origine naturale e di aspetto per lo più corpus colato come il truciolo di legna, la corteccia in pezzetti, il terriccio, la ghiaia, i ciottoli di fiume, la sabbia silicea, la fibra di noce di cocco ed altri ancora. Questi substrati hanno lo svantaggio di potersi appiccicare alle mucose degli emipeni estroflessi del maschio, o alla mucosa della cloaca durante la defecazione col rischio di essere portati internamente alla cloaca quando la mucosa viene retratta. Inoltre la sabbia troppo fine può provocare infezioni o fastidio oculare oltre che irritazioni all’apparato respiratorio e costipazioni gastro-enteriche. I vantaggi del substrato naturale tuttavia non sono da trascurare poiché rendono l’ambiente più naturale possibile. Gli escrementi andranno rimossi con costanza e solerzia.
Altri substrati sono quelli cosiddetti “bioattivi”. Tali substrati sono quelli formati da una miscela di elementi fisici, chimici e biologici che svolgono una parte attiva importante sulla biologia e fisiologia dell’ animale stesso che vi vive al di sopra. La presenza infatti nel substrato bioattivo di microrganismi e funghi specifici e selezionati va in competizione con i microrganismi patogeni prevenendo un sovraccarico batterico foriero di molte malattie. Insomma una funzione simile a quella che svolgono i probiotici ed i fermenti lattici nell’intestino dei mammiferi. Per la sopravvivenza della cosiddetta microflora tuttavia il substrato deve conservare una certa umidità ottimale regolata da una precisa regolazione dell’acqua disponibile nella teca.
Anche i rifugi sono molto importanti per i rettili, per evitare che la continua esposizione provochi stress eccessivi, e con essi depauperamento delle difese immunitarie e maggiore predisposizione ad ammalarsi. A seconda della biologia del rettile ospitato potremmo inserire nel nostro terrario piante per rettili arboricoli, tronchi e rami, piuttosto che sabbia per i soggetti deserticoli. Veri e propri nascondigli sono le pietre piatte, cortecce e tronchetti, vasi in terracotta capovolti e scatole, purché tutti questi accessori non siano logicamente trasparenti. I rettili sono “tigmotattici” cioè interagiscono molto con l’ambiente in cui si trovano attraverso i loro recettori cutanei. Il rifugio principale dovrebbe essere posto nella zona più fresca del nostro terrario.
Linee guida per la gestione corretta ed il benessere degli animali non convenzionali. S.I.V.A.E.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino.