Circa i tetti verdi, è bene dire che la loro diffusione è ancora molto inferiore a quanto sarebbe utile per la qualità ambientale in città e per garantire un migliore isolamento termico non solo ad abitazioni private ma anche capannoni industriali, scuole, ospedali, edifici pubblici, aziende.
La prima scelta da fare riguarda il tipo di copertura verde. Il verde sui tetti può essere estensivo (quindi non calpestabile e a manutenzione minima), adatto anche a forti pendenze (fino al 30%); è composto da specie sempreverdi o succulente, come il sedum che non teme il freddo, il caldo e la siccità.
Il tetto verde “intensivo” è invece un vero e proprio giardino pensile, con tanto di prato, cespugli, alberi; è una scelta più costosa che richiede la stessa manutenzione di un giardino, e che è resa possibile da tecnologie che proteggono efficacemente dalla penetrazione di umidità, favorendo la vita delle radici in un modesto spessore di substrato.
Per entrambe queste soluzioni esistono appositi sistemi da collocare sulla superficie di cemento; si tratta di tecnologie che prevedono più strati (impermeabilizzazione totale, drenaggio, substrato). Le aziende specializzate in questo tipo di impianti dispongono anche dei sistemi che garantiscono la necessaria idratazione delle radici attraverso irrigazione localizzata.
Una ricerca dell’ENEA, l’ente pubblico italiano che si occupa di energia, ha portato in evidenza il fatto che i tetti verdi in città contrastano gli effetti degli eventi climatici estremi: riescono ad assorbire fino al 50% di acqua piovana (che senza la loro presenza arriva subito a terra, con le conseguenze che tutti immaginiamo e conosciamo) riducendo anche i rischi per gli edifici. E offrono anche vantaggi economici, con il contenimento dei costi energetici per il riscaldamento d’inverno e il condizionamento d’estate.
Sta arrivando la primavera e non occorre essere indovini per immaginare un’estate bollente, ce lo dicono già i climatologi con i dati scientifici a disposizione; meglio dunque soffermarsi un momento a osservare la nostra casa e i nostri terrazzi, rivestendo ogni spazio possibile con il verde, perché ormai gli eventi estremi sono, purtroppo, la norma, e il costo si trasforma in un investimento che migliora la vivibilità e la sostenibilità dell’edificio.
Il consiglio
-Rampicanti da fiore per superfici verticali in giardino, terrazzo e balcone, in vasi grandi e profondi: clematide, bignonia, buganvillea, falso gelsomino, glicine, caprifoglio, passiflora…
-Rampicanti da fogliame con copertura fitta: edera, ortensia rampicante (perde le foglie in inverno, fiori bianchi a maggio-giugno), falso gelsomino (sempreverde, fiori profumati in primavera), vite americana e vite canadese…
-Rampicanti per zone con clima mediterraneo: gelsomino, akebia (fiori rossi), buganvillea, aristolochia, mandevillea, pandorea…
-Rampicanti annuali veloci da riseminare o ripiantare ogni anno: cobea, nasturzio, ipomea, convolvolo (adatti anche a vasi di media dimensione in piccoli spazi)