Nel microcosmo dello spazio verde, la natura è troppo spesso governata senza uno sguardo attento a ciò che rappresenta l’essenza stessa di un giardino o terrazzo: la bellezza della biodiversità, che deve essere rispettata per tutelare vita, bellezza ed equilibrio naturale.
Un risultato che ha una relazione diretta con il contenimento al minimo degli sforzi da dedicare alla manutenzione e pulizia dello spazio verde e delle piante. Negli anni ’90, dopo molte discussioni scientifiche, fu varato dalla Columbia University un esperimento quasi al confine con un reality show: in Arizona una grande superficie pari a due campi di calcio fu coperta di vetro e otto persone si diedero disponibili a tentare di sopravvivere per due anni in questo ecosistema artificiale ermeticamente chiuso, battezzato Biosfera 2. Ma non funzionò. Nonostante tutto fosse stato programmato a tavolino per avere la possibilità di garantire un ciclo vitale completo per le piante, gli animali e gli esseri umani inseriti nella biosfera, la concentrazione di ossigeno oscillava molto, le popolazioni di blatte e formiche esplosero e 19 specie di vertebrati su 25 si estinsero; l’esperimento fu presto sospeso e l’area venne trasformata in un’attrazione turistica. L’esperimento di Biosfera 2 rese chiaro che la biodiversità sul pianeta è correlata attraverso meccanismi che ci sono ancora in parte ignoti, e che occorre quindi rispettare e tutelare la presenza di tutte le diverse forme di vita. Ciò vale per tutti gli ambienti selvatici, ma anche per parchi, giardini e terrazzi. Quando ci fermiamo a osservare un ospite inaspettato che si è posato su un fiore, sta rosicchiando una foglia o fugge veloce a nascondersi sotto una siepe, possiamo sentirci appagati e soddisfatti: significa che il nostro spazio verde è capace di accogliere la biodiversità, con esiti positivi per la salute delle piante e per l’equilibrio ecologico dell’ambiente (che si traduce in meno lavoro e minori costi). L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha creato alcuni anni fa una Convenzione sulla diversità biologica. Questo accordo globale per la conservazione della biodiversità è una pietra miliare nel diritto internazionale. Oggi la conservazione della diversità biologica è riconosciuta come esigenza comune dell’umanità e parte integrante dei processi di sviluppo delle comunità umane. I parchi di città, i giardini e i terrazzi sono ambienti nei quali la biodiversità può e deve trovare spazio, adottando accorgimenti molto semplici e alla portata di tutti: no ai pesticidi, spazio a piante che offrono cibo e riparo alla fauna selvatica, piantare erbe e fiori che attirano api e farfalle, collocare nidi artificiali e mangiatoie per gli uccelli. Fondamentale è lasciare indisturbati i piccoli animali che, trovando un giardino ricco di cibo a loro confacente, decidono di frequentarlo: ricci, rane e rospi, libellule, pipistrelli, predatori notturni come gufi e civette.