Verdure insolite, un mondo da scoprire, nuovissime o antiche e dimenticate, colorate e soprattutto buonissime: ecco le verdure strane e curiose da coltivare nel proprio orto, anche in vaso, per ritrovare il piacere di allungare una mano e raccogliere gli ortaggi nel loro migliore momento di maturazione.
I media ci bombardano di sfide e serie TV incentrate sugli chef: una moda che in qualche modo ha trascinato anche il mondo dell’orto, complici i cambiamenti sociali che hanno portato in Italia tante persone che vengono da mondi diversi e da cibi diversi. Così, se un tempo nessuno conosceva il gombo e il fagiolo alato, la curcuma e la stevia, oggi gli orti si popolano di verdure, erbe e frutti strani e curiosi. In questo fenomeno c’entrano anche i “nuovi” orticoltori, giovani e curiosi, abituati a viaggiare e a scoprire e amanti della cucina fusion, che combina in modo innovativo e creativo cibi e tradizioni di luoghi diversi per ottenere piatti affascinanti e sapori sconosciuti ai più.
Mai come quest’anno, chi ama sperimentare coltivazioni di ortaggi strani può trovare soddisfazione: il mercato delle sementi e delle piantine pronte ha introdotto molte varietà nuove o “ritrovate”, facevano parte infatti di tradizioni dimenticate negli ultimi decenni. Un caso tipico è quello della melanzana rossa della Basilicata e del cocomero giallo siciliano, ma anche le patate viola erano un tempo presenti in molti orti piemontesi: quelle dell’Alta Valle Belbo, sulle dolci colline dell’alta Langa in provincia di Cuneo, sono oggi state riscoperte e valorizzate, e qui viene coltivata un’altra patata tipica e curiosa, la patata di Mombarcaro a polpa rossa-rosata.
Strani, ma facili da coltivare
Rari e insoliti, ma non impossibili: molti ortaggi strani sono piuttosto facili da ottenere nell’orto e in vaso.
Il record del successo spetta ai pomodori: gialli, arancioni, verdi e strati o neri, tutti richiedono tanto sole, acqua, concime (spesso e tanto). Una volta soddisfatte queste esigenze di base, si potrà scoprire che i pomodori, classici o insoliti, danno molta soddisfazione anche in terrazzo, producendo un’accettabile quantità di raccolto. Facili anche l’anguria “mini”, formato monoporzione, il Pak-Choi (un cavolo asiatico adatto anche alla coltivazione in vaso) e la carota viola, varietà Deep Purple F1, o gialla, un bel colore che si associa a una polpa dolce e croccante; non difficile se il terreno è sufficientemente sciolto e con una componente sabbiosa.
Superfacili le zucche, reperibili in molte tipologie: molto sole, molta acqua e terreno molto fertile sono i requisiti per ottenere zucche grosse e con polpa di elevata qualità. I baccelli dolci del fagiolino color oro si raccolgono anche nei piccoli spazi e in vaso, come i mix di lattughe e cavoli da foglia orientali (Mizuna verde e rossa, Tatsoi, Red Mustard). Per l’orto minimo ma colorato ci sono anche le ottime bietole a costa colorata, mentre per lo spettacolare rabarbaro, di cui si utilizzano le coste delle foglie anche per fare marmellate e salse, occorre spazio (e un clima non troppo bollente in estate).
Il caldo è invece complice del raccolto di tortarello, un cetriolo abruzzese dolce e croccante, affine al melone, di cui si consumano i frutti giovani (invecchiando diventa fibroso). Se poi piacciono i peperoncini, per ornamento o per portare in tavola un accento piccante, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il peperoncino Eureka lungo multicolore, per esempio, produce frutti dal giallo all’arancio, dal rosso al viola scurissimo: molto decorativo e molto, molto piccante!
E le buone erbe aromatiche? Anche qui c’è da divertirsi esplorando sapori nuovi, come l’elicriso che conferisce ai cibi un buon aroma di curry o la menta cubana Hierbabuena, quella immancabile nel mojito.